Rocca di Cento
Questa imponente struttura difensiva sorse nel 1378, per volontà del vescovo di Bologna Bernardo di Bonnevalle, quale freno alle ambizioni di autonomia dei centesi. La fondazione trecentesca è legata ai nomi dei più celebri architetti bolognesi dell’epoca, Lorenzo di Bagnomarino e Antonio di Vincenzo, ma durante il ‘400 si rese necessaria una ricostruzione sostanziale della fortezza, su commissione del vescovo Filippo Calandrini. L’aspetto attuale del castello è frutto dell’impronta che volle donargli nel 1483 il cardinale Giuliano della Rovere, futuro papa Giulio II, il quale fece ampliare e modificare l’ala occidentale e commissionò alcune decorazioni di grande pregio.
Alla fine del ‘700 i locali della Rocca, ormai in decadenza, vennero definitivamente destinati a carcere, funzione che avevano già sporadicamente ricoperto a partire dal XVI secolo. Oggi gli interni presentano ambienti di pregio artistico o di interesse storico, come la stanza del camino, la cappella, la sala della trifora, le cannoniere, le prigioni, luoghi suggestivi che narrano storie di amori tragici, banditi sanguinari, apparizioni miracolose, fughe rocambolesche.